JHWH è dunque la Divinità degli Ebrei dell’Antico Patto. «Io ho detto a JHWH: “Tu sei il mio Dio”» (Salmo 140:6).
È importante comprendere che il popolo di Dio non credeva in una divinità vaga, in un essere impersonale, in una «intelligenza superiore», in un Dio senza volto, ma aveva per Divinità JHWH. Quando i santi dell’Antico Patto parlavano e pregavano il loro Dio comunicavano con JHWH. Da una attenta lettura, noteremo questo.
ADAMO
«Poi udirono la voce di JHWH DIO che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno; e l’uomo e sua moglie si nascosero dalla presenza di JHWH DIO fra gli alberi del giardino. Allora JHWH DIO chiamò l’uomo e gli disse: “Dove sei?”» (Genesi 3:8-9)
È JHWH, Elohim, che chiama Adamo. È dalla fisicità della sua persona che Adamo ed Eva si nascondono.
ABRAMO
«Ed egli credette [aderì] a JHWH, che glielo mise in conto [accreditò] di giustizia. Poi JHWH gli disse: “Io JHWH che ti ho fatto uscire da Ur dei Caldei…”» (Genesi 15:6-8)
Abramo credette non in un Dio indefinito, ma in JHWH; ed egli parlò con Lui. Ciò rende ridicola l’opinione secondo la quale Abramo era musulmano.
La testimonianza del salmista mette fine ad ogni dubbio: i santi dell’Antico Patto non hanno posto fede in una divinità vaga.
«Mosè ed Aaronne furono fra i suoi sacerdoti, e Samuele fra
quelli che invocarono il suo nome, essi invocarono JHWH ed
egli rispose loro» (Salmo 99:6)
I credenti dell’Antico Patto invocarono, come Divinità, JHWH.
MOSÈ
«… JHWH parlò a Mosè e disse: “Io JHWH! Di’ al Faraone, re d’Egitto, tutto quello che io ti dico”» (Esodo 6:29)
L’espressione «L’Eterno parlò [o disse] a Mosè» si trova almeno 80 volte. Non era una Divinità astratta a parlare con Mosè, ma la persona JHWH.
ISAIA
La visione di Isaia ci rivela ulteriori verità.
«Nell’anno della morte del re Uzziah, io vidi il Signore assiso sopra un trono alto ed elevato, e i lembi del suo manto riempivano il tempio. Sopra di lui stavano dei serafini; ognuno di essi aveva sei ali: con due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi e con due volava. L’uno gridava all’altro e diceva: “Santo, santo,santo è l’Eterno degli eserciti. Tutta la terra è piena della sua gloria.” Gli stipiti della porta furono scossi dalla voce di colui che gridava, mentre il tempio si riempì di fumo. Allora io dissi: “Ahimé! Io sono perduto, perché sono un uomo dalle labbra impure e abito in mezzo a un popolo dalle labbra impure; eppure i miei occhi hanno visto il Re, JHWH degli eserciti.” Allora uno dei serafini volò verso di me, tenendo in mano un carbone ardente, che aveva preso con le molle dall’altare. Con esso mi toccò la bocca e disse: “Ecco, questo ha toccato le tue labbra, la tua iniquità
è rimossa e il tuo peccato è espiato.” Poi udii la voce del
Signore che diceva: “Chi manderò e chi andrà per noi?” Io risposi:“Eccomi, manda me!”» (Isaia 6:1-8)
Nell’anno della morte del re Uzziah, Isaia vide JHWH, definito Signore,cioè Padrone, seduto su un trono molto alto. Sopra di Lui, vi erano degli angeli (Serafini) che gridavano la santità di JHWH, Colui che è tre volte santo. Isaia era angosciato per aver visto la persona del Re, il Tetragramma;
ma egli udì la voce di JHWH, che diceva: «Chi manderò e chi
andrà per noi?» JHWH si chiede chi avrebbe mandato per parlare al popolo;ma si domanda pure chi sarebbe andato per loro. JHWH si esprime al plurale. Chi sono dunque questi «loro»? Si tratta di un pluralis majestatis,oppure, effettivamente JHWH si riferisce ad una pluralità presente in seno alla Divinità, nella quale Egli è sussistente?
Risponderemo a questi interrogativi nel prossimo studio.
RIEPILOGO
La Scrittura attribuisce alla Divinità d’Israele tre nomi: Adonaj,Elohim, JHWH.
JHWH, Elohim e Adonaj, non sono sinonimi indicanti la stessa personalità divina.
Solo JHWH è il vero nome proprio della Divinità d’Israele.
La Parola di Dio usa una pluralità di termini indicanti lo stesso ed unico Dio.
JHWH è il nome che il Creatore si è attribuito e che Egli stesso ha rivelato, per la prima volta, a Mosè.
La fede dei santi dell’Antico Patto non era in un Elohim vago, ma in JHWH.
JHWH si presenta come un Dio singolo, ma parla al plurale.
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