Sia la versione Nuova Riveduta, sia quella della C.E.I., con il termine Signore rendono il nome comune ebraico Adonaj, nello stesso modo con il quale traducono Elohim.
Anche se la Nuova Riveduta rende JHWH con «SIGNORE», in corsivo e maiuscolo.
Questo genere di traduzione non aiuta , anzi, introduce un equivoco fondamentale, perché si usa il termine signore per tradurre sia il nome comune ebraico Adonaj, sia il Nome proprio della Divinità d’Israele, JHWH. Non mi sembra molto corretto. Chi non ha una certa preparazione biblica, non può cogliere le sfumature nella triade JHWH, Dio, Signore.
Il Salmo 110 ne è una prova.
«L’Eterno dice al mio Signore: “Siedi alla mia destra finché io faccia dei tuoi nemici lo sgabello dei tuoi piedi”» (Salmo 110:1)
La Nuova Riveduta traducendo: «Il SIGNORE ha detto al mio Signore…», servendosi del semplice corsivo per contraddistinguere i due nomi di JHWH e Adonaj, in realtà, non facilita al lettore la comprensione della sfumatura del linguaggio biblico. Prendiamo nella Riveduta, come esempio,
la lettura di Esodo 20:7.
«Non pronunciare il nome del SIGNORE, Dio tuo, invano»
È molto difficile, per chi legge, comprendere l’ordine di JHWH. Se non devo pronunciare il nome del mio «Signore», che è il mio Dio, non ho ancora capito il divieto, poiché basandomi solo su questa versione, tale nome mi è sconosciuto. Se invece trovo scritto: «Non pronunciare il nome
di JHWH, Dio tuo, invano», so cosa non devo pronunciare in modo leggero ed inutile! Inoltre, alla difficoltà iniziale suddetta, si aggiunge anche quella che non sempre il termine Signore, riferito alla Divinità, è scritto in corsivo, togliendo così l’opportunità di coglierne il nome proprio, JHWH.
Quanto più durante una lettura di un testo per intero! Ma se il nostro scopo è di farci capire, siamo obbligati a cambiare abitudini nocive.
Troviamo il termine Signore sette volte riferito alla Divinità d’Israele nel Salmo 86, dove il salmista riconosce di dipendere totalmente da Dio nell’afflizione.
«Abbi pietà di me, o Signore, perché grido a te tutto il giorno.
Rallegra il tuo servo, perché a te, o Signore, elevo l’anima mia.
Poiché tu, o Signore, sei buono e pronto a perdonare, e usi grande benignità verso tutti quelli che t’invocano» (Salmo 86:3-5)
Anche in questi casi, la parola «Signore» non è un sinonimo di JHWH, come si potrebbe pensare.
«Allora Abrahamo riprese e disse: “Ecco, prendo l’ardire di parlare al Signore, benché io non sia che polvere e cenere”» (Genesi18:27)
Abramo riconosce nell’Eterno il suo padrone e Gli si rivolge, come uno schiavo.
«Perciò il Signore [Adonaj] stesso vi darà un segno: Ecco, la giovane concepirà, partorirà un figlio, e lo chiamerà Emmanuele » (Isaia 7:14)
Il profeta presenta l’Eterno come colui che ha autorità sugli eventi della vita.
«Poi disse: “Deh, Signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, venga il Signore in mezzo a noi, perché questo è un popolo dal collo duro; perdona la nostra iniquità e il nostro peccato, e prendici
come tua eredità”» (Esodo 34:9)
Dio aveva rivelato la Sua personalità e Mosè accetta tale rivelazione, chiamandolo «Padrone».
«“Un figlio onora il padre e un servo il suo signore. Se dunque io sono padre dov’è il mio onore? E se sono signore, dov’è il timore di me?”, dice l’Eterno degli eserciti» (Malachia 1:6)
L’Eterno comanda di essere trattato, almeno, come ci si comporta con un padrone.
A volte, possiamo trovare i tre termini riuniti in una sola proposizione.
«Poiché JHWH, Elohim tuo, è un fuoco consumante, un El geloso » (Deuteronomio 4:24)
«Riconosci dunque che JHWH, Elohim tuo, Elohim, El fedele» (Deuteronomio 7:9)
«JHWH, Elohim vostro, è il Elohim degli dèi, il Signor dei signori, El grande» (Deuteronomio 10:17)
«Tre volte all’anno comparirà ogni vostro maschio davanti il Adon, JHWH, Elohim d’Israele» (Esodo 34:23)
Da queste prime considerazioni, emerge in modo evidente come gli ebrei si rivolgessero alla Divinità (JHWH) con nomi comuni diversi.
Abbiamo anche altre due espressioni nella Parola di Dio, in cui si aggiunge il nome comune signore ai due nomi propri del Creatore.
1. Riguardo al nome Elohim: «Signore Dio» (Adonaj Elohim).
«Io ti loderò, Signore [Adonaj], Dio [Elohim] mio, con tutto il mio cuore» (Salmo 86:12)
Il Salmista prega il suo padrone quale sua divinità.
2. Riguardo al nome JHWH: «Signore Eterno» (Adonaj JHWH).
«Poiché il Signore [Adonaj], l’Eterno [JHWH], non fa nulla senza rivelare il suo segreto ai suoi servi, i profeti» (Amos 3:7)
Il salmista riconosce JHWH come il padrone.
Non deve sfuggire, che il nome comune «Adonaj», che qualifica l’essere divino (signore!), è attribuito sia a JHWH, sia all’Elohim.
Poiché la Bibbia Riveduta traduce con SIGNORE sia JHWH, sia il termine Adonaj, i traduttori ammettono di essere stati costretti (!) nei passaggi in cui il
termine JHWH è seguito o preceduto dal termine Adonaj, a cambiare addirittura i vocaboli, mettendo il termine Dio al posto di JHWH e, questo, centinaia di volte (Giosuè 7:7; Esodo 34:23; Salmo 86:12; Isaia 7:7,10:23,24,33; 50;4,5,7,9).3 Nel libro della Genesi (2:4-8.) troviamo perfino
invertito l’ordine dei nomi, come del resto anche altrove (Ezechiele 44:6,9,12,15,27) e questo ben più di 200 volte. Purtroppo, è stato tradotto con il termine Signore, anche quando nel testo originale compare sia Adonaj, sia JHWH (Isaia 1:24; 3:1).
Questo modo di procedere nel tradurre non è molto corretto, soprattutto, quando nella prefazione delle Bibbie si esprime con orgoglio di essere stati fedeli al testo originale.
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