Eccoci qui per la parte finale dello Studio sull'anima.
Come abbiamo visto nei studi precedenti.. la cultura ebraica dell'anima ha un concetto diverso da quello greco del N. Testamento.
Ora spiegherò un concetto che forse molti amanti e studiosi della Bibbia non hanno mai sentito.. La Tricotomia che deriva Dal greco. η τριχοτόμηση, in tre + temno, tagliare.) - sostantivo femminile
1 BOTANICA Divisione di uno stelo o ramo in tre parti.
2 LOGICA Metodo di classificazione in cui le divisioni e le suddivisioni sono composte da tre parti. Questo termine è gnostico e non biblico. Perchè separa le parti dell'essere.
A cosa si riferisce quando Paolo disse: Or l'Iddio della pace vi santifichi Egli stesso completamente; e l'intero essere vostro, lo spirito, l'anima ed il corpo, sia conservato irreprensibile, per la venuta del Signor nostro Gesù Cristo.1Tessalonicesi 5:23..?
Si riferivano proprio alla divisione della Tricotomia .. cioè le tre parti dell'essere umano; anima, spirito e corpo.. in contrasto con la Scrittura.
Da notare nel testo biblico che Paolo usa le tre parti dell'involucro umano, dicendo: "SIA CONSERVATO" per la venuta di Cristo.
Quindi, non c'è per Paolo la separazione dell'anima dal corpo o dallo spirito.. Per Paolo che usa il concetto non greco, ma Ebraico, essendo lui un Rabbi (Maestro)
Come abbiamo visto negli studi precedenti, i greci avevano il pensiero filosofico gnostico e avevano una credenza che l'anima era una parte che si separava dal corpo.
Alcuni studiosi biblisti citano un verso per far comprendere che le parti dell'involucro umano si dividono...
Vediamo in Ebrei 4:12 dice: "La parola di Dio è vivente e attiva, più affilata di qualsiasi spada a doppio taglio, penetra nella divisione dell'anima e dello spirito, delle articolazioni e del midollo, e discerne i pensieri e le intenzioni del cuore".
Se la spada della Scrittura divide l'anima e lo spirito, questo non li rende due cose separate?
Una risposta elementare a questo verso è una domanda: Qualcuno che ha accettato Gesù nella sua vita, e ha iniziato a leggere la Bibbia con tutto il cuore...LA PAROLA ha separato le parti del vostro essere? L'anima vostra si è separata dal corpo? Il vostro spirito si è separato dall'anima e dal corpo?
Credo che se ci facciamo un'esame profondo, scopriremo che non c'è stata nessuna separazione del nostro essere.
Cosa vuole dire allora?
Vuol dire che la Parola è viva ed è efficace da separare l'anima lo spirito dal peccato.
Un'altra domanda è: allora anche lo spirito e l'anima possono peccare? Si!
Vediamolo insieme.
Quando Paolo incoraggia i Corinzi a purificarsi “da ogni contaminazione del corpo e dello spirito ” (2 Corinzi 7:1), implica chiaramente che può esserci contaminazione (o peccato) nel nostro spirito.
Allo stesso modo, parla della donna nubile che si preoccupa di come essere santa «nel corpo e nello spirito » (1 Corinzi 7:34).
Il Signore ha indurito lo “spirito” di Sihon, re di Heshbon (Deuteronomio 2:30).
Il Salmo 78 parla del popolo ribelle di Israele «il cui spirito non era fedele a Dio» (Salmo 78,8).
Uno “ spirito superbo ” precede la caduta (Proverbi 16:18), ed è possibile che i peccatori siano “orgogliosi di spirito” (Ecclesiaste 7:8).
Isaia parla di coloro «che errano in spirito» (Isaia 29:24).
Lo «spirito» di Nabucodonosor «si indurì tanto da agire con orgoglio» (Daniele 5:20).
Il fatto che “tutte le vie dell'uomo sono pure ai suoi propri occhi, ma il Signore pesa lo spirito” (Proverbi 16:2) implica che è possibile che il nostro spirito sia sbagliato agli occhi di Dio.
Altri versetti implicano una possibilità di peccato nel nostro spirito (vedere Salmo 32:2 e 51:10).
Infine, il fatto che la Scrittura approvi uno "che governa il suo spirito " (Proverbi 16:32) implica che i nostri spiriti non sono semplicemente le parti spiritualmente pure della nostra vita che devono essere seguite in tutti i casi, ma che possono essere peccaminosi desideri o indicazioni.
Le attività di pensare, sentire e decidere le cose non sono dette solo dalle nostre anime.
Anche i nostri spiriti possono provare emozioni.
Lo «spirito di Paolo fu provocato in lui» (At 17,16), e Gesù fu «turbato nello spirito» (Gv 13,21). È anche possibile avere uno “spirito abbattuto”, che è l'opposto di un “cuore allegro” (Proverbi 17:22).
Si dice che anche le funzioni di conoscere, percepire e pensare siano svolte dai nostri spiriti.
Ad esempio, Marco parla di Gesù che “percepisce [in greco “ epiginōskō ”, 'conoscendo'] nel suo spirito” (Mc 2,8).
Quando lo Spirito Santo «rende testimonianza con il nostro spirito che siamo figli di Dio» (Rm 8,16), il nostro spirito riceve e comprende quella testimonianza, che è certamente una funzione del conoscere qualcosa, ma non divide l'essere,anzi, la unisce ancora di più alla partecipazione dello Spirito Santo con nostro spirito.. che viene chiamata; comunione.
In effetti, i nostri spiriti sembrano conoscere i nostri pensieri in modo abbastanza profondi, poiché Paolo chiede: "Quale persona conosce i pensieri di un uomo se non lo spirito dell'uomo che è in lui?" (1 Corinzi 2:11). (Vedi anche Isaia 29:24, che parla di coloro che ora “errano in spirito” ma “perverranno a intendimento”).
“Anima” e “spirito” sono entrambi termini generali per descrivere il lato immateriale delle persone, ed è difficile vedere una vera distinzione tra il loro uso nella Scrittura.
Con questo, non vuol dire, che essi, si separano dal nostro corpo.
Paolo suggerisce che ci sono persone “non spirituali” e “spirituali”.
1 Corinzi 2:14–3:4 parla di tre diversi tipi di persone:
Quelli che sono “della carne” (greco “ sarkinos ”, 1 Corinzi 3:1).
Coloro che sono “non spirituali” (greco “ psychikos ”, letteralmente “animali”, 1 Corinzi 2:14).
Coloro che sono “spirituali” (greco “ pneumatikos ”, 1 Corinzi 2:15).
Queste categorie sembrano suggerire che ci sono non cristiani che sono “della carne”, cristiani “non spirituali” che seguono i desideri della loro anima e cristiani più maturi che seguono i desideri del loro spirito. Questo non suggerisce che anima e spirito sono diversi?
Perché questo non supporta la tricotomia:
Paolo certamente distingue una persona che è "naturale"
( psychikos , "anima") da una che è "spirituale" ( pneumatikos , "spirituale") in 1 Corinzi 2:14–3:4.
Ma in questo contesto “spirituale” sembra significare “influenzato dallo Spirito Santo”, poiché l'intero brano parla dell'opera dello Spirito Santo nel rivelare la verità ai credenti. Ma il passaggio non implica che i cristiani abbiano uno spirito e i non cristiani no, o che lo spirito di un cristiano sia vivo e lo spirito di un non cristiano non lo sia. Paolo non parla affatto di parti diverse dell'uomo, ma di essere influenzato dallo Spirito Santo.
Quando Paolo dice: "Il mio spirito prega ma la mia mente è infruttuosa", significa che non capisce ciò che sta pregando. Implica che c'è una componente non fisica nel suo essere, uno "spirito" dentro di lui che può pregare Dio. Ma nulla in questo versetto suggerisce che consideri il suo spirito diverso dalla sua anima. Questo malinteso ha senso solo se assumiamo che la "mente" sia parte dell'anima, un'affermazione tricotomista che, come abbiamo notato sopra, è molto difficile da dimostrare dalla Scrittura. Probabilmente Paolo avrebbe potuto dire altrettanto facilmente: "La mia anima prega ma la mia mente è infruttuosa". C'è un elemento non fisico nella nostra esistenza che può funzionare indipendentemente dalla nostra consapevolezza cosciente di esso, ma ciò non significa che possiamo distinguere tra anima e spirito.
In conclusione.........
Se ci atteniamo a una visione della dicotomia che sostiene l'unità complessiva dell'uomo e non la separa, sarà molto più facile evitare l'errore di svalutare il valore dei nostri intelletti, emozioni o corpi fisici. Non dobbiamo pensare ai nostri corpi come intrinsecamente malvagi o insignificanti.
Tanto da gettarlo in una tomba è basta! No! Gesù dice che nel giorno della resurrezione i morti che sono nelle tombe UDRANNO........Giovanni 5:28
Non vi maravigliate di questo; perché l'ora viene in cui tutti quelli che son nei sepolcri, udranno la sua voce e ne verranno fuori.
( Come farà un corpo morto a Udire?) Non è scritto che l'anima che è separata ritorna nel corpo... Perchè Dio salverà TUTTO l'essere umano. Anima, spirito e corpo.
Se lo spirito torna a Dio e l'anima va nel soggiorno dei morti, il corpo nella tomba... Gesù deve raccogliere i pezzi sparsi? No di certo!
Se l'anima è la parte immateriale che si salverà.. spiegatemi a cosa serve la resurrezione dei corpi.
C'è una continua interazione tra il nostro corpo e il nostro spirito, e si influenzano a vicenda: "Un cuore allegro è una buona medicina, ma uno spirito abbattuto inaridisce le ossa" (Proverbi 17,22).
Vedere l'anima e lo spirito come termini sinonimi del nostro essere immateriale completo ci ricorda che la crescita cristiana include tutti gli aspetti della nostra vita.
Dobbiamo continuamente «purificarci da ogni contaminazione del corpo e dello spirito e rendere perfetta la santità nel timore di Dio» (2 Corinzi 7:1). Dobbiamo "accrescere nella conoscenza di Dio" (Colossesi 1:10), e le nostre emozioni e desideri devono conformarsi sempre più ai "desideri dello Spirito" (Galati 5:17), compreso un aumento delle emozioni divine come come pace, gioia, amore e così via (Galati 5:22).
Spero di aver dato una chiara visione, sull'anima e l'essere umano.
Dio continua a benedirci.
Mimmo Balestrieri
Come abbiamo visto nei studi precedenti.. la cultura ebraica dell'anima ha un concetto diverso da quello greco del N. Testamento.
Ora spiegherò un concetto che forse molti amanti e studiosi della Bibbia non hanno mai sentito.. La Tricotomia che deriva Dal greco. η τριχοτόμηση, in tre + temno, tagliare.) - sostantivo femminile
1 BOTANICA Divisione di uno stelo o ramo in tre parti.
2 LOGICA Metodo di classificazione in cui le divisioni e le suddivisioni sono composte da tre parti. Questo termine è gnostico e non biblico. Perchè separa le parti dell'essere.
A cosa si riferisce quando Paolo disse: Or l'Iddio della pace vi santifichi Egli stesso completamente; e l'intero essere vostro, lo spirito, l'anima ed il corpo, sia conservato irreprensibile, per la venuta del Signor nostro Gesù Cristo.1Tessalonicesi 5:23..?
Si riferivano proprio alla divisione della Tricotomia .. cioè le tre parti dell'essere umano; anima, spirito e corpo.. in contrasto con la Scrittura.
Da notare nel testo biblico che Paolo usa le tre parti dell'involucro umano, dicendo: "SIA CONSERVATO" per la venuta di Cristo.
Quindi, non c'è per Paolo la separazione dell'anima dal corpo o dallo spirito.. Per Paolo che usa il concetto non greco, ma Ebraico, essendo lui un Rabbi (Maestro)
Come abbiamo visto negli studi precedenti, i greci avevano il pensiero filosofico gnostico e avevano una credenza che l'anima era una parte che si separava dal corpo.
Alcuni studiosi biblisti citano un verso per far comprendere che le parti dell'involucro umano si dividono...
Vediamo in Ebrei 4:12 dice: "La parola di Dio è vivente e attiva, più affilata di qualsiasi spada a doppio taglio, penetra nella divisione dell'anima e dello spirito, delle articolazioni e del midollo, e discerne i pensieri e le intenzioni del cuore".
Se la spada della Scrittura divide l'anima e lo spirito, questo non li rende due cose separate?
Una risposta elementare a questo verso è una domanda: Qualcuno che ha accettato Gesù nella sua vita, e ha iniziato a leggere la Bibbia con tutto il cuore...LA PAROLA ha separato le parti del vostro essere? L'anima vostra si è separata dal corpo? Il vostro spirito si è separato dall'anima e dal corpo?
Credo che se ci facciamo un'esame profondo, scopriremo che non c'è stata nessuna separazione del nostro essere.
Cosa vuole dire allora?
Vuol dire che la Parola è viva ed è efficace da separare l'anima lo spirito dal peccato.
Un'altra domanda è: allora anche lo spirito e l'anima possono peccare? Si!
Vediamolo insieme.
Quando Paolo incoraggia i Corinzi a purificarsi “da ogni contaminazione del corpo e dello spirito ” (2 Corinzi 7:1), implica chiaramente che può esserci contaminazione (o peccato) nel nostro spirito.
Allo stesso modo, parla della donna nubile che si preoccupa di come essere santa «nel corpo e nello spirito » (1 Corinzi 7:34).
Il Signore ha indurito lo “spirito” di Sihon, re di Heshbon (Deuteronomio 2:30).
Il Salmo 78 parla del popolo ribelle di Israele «il cui spirito non era fedele a Dio» (Salmo 78,8).
Uno “ spirito superbo ” precede la caduta (Proverbi 16:18), ed è possibile che i peccatori siano “orgogliosi di spirito” (Ecclesiaste 7:8).
Isaia parla di coloro «che errano in spirito» (Isaia 29:24).
Lo «spirito» di Nabucodonosor «si indurì tanto da agire con orgoglio» (Daniele 5:20).
Il fatto che “tutte le vie dell'uomo sono pure ai suoi propri occhi, ma il Signore pesa lo spirito” (Proverbi 16:2) implica che è possibile che il nostro spirito sia sbagliato agli occhi di Dio.
Altri versetti implicano una possibilità di peccato nel nostro spirito (vedere Salmo 32:2 e 51:10).
Infine, il fatto che la Scrittura approvi uno "che governa il suo spirito " (Proverbi 16:32) implica che i nostri spiriti non sono semplicemente le parti spiritualmente pure della nostra vita che devono essere seguite in tutti i casi, ma che possono essere peccaminosi desideri o indicazioni.
Le attività di pensare, sentire e decidere le cose non sono dette solo dalle nostre anime.
Anche i nostri spiriti possono provare emozioni.
Lo «spirito di Paolo fu provocato in lui» (At 17,16), e Gesù fu «turbato nello spirito» (Gv 13,21). È anche possibile avere uno “spirito abbattuto”, che è l'opposto di un “cuore allegro” (Proverbi 17:22).
Si dice che anche le funzioni di conoscere, percepire e pensare siano svolte dai nostri spiriti.
Ad esempio, Marco parla di Gesù che “percepisce [in greco “ epiginōskō ”, 'conoscendo'] nel suo spirito” (Mc 2,8).
Quando lo Spirito Santo «rende testimonianza con il nostro spirito che siamo figli di Dio» (Rm 8,16), il nostro spirito riceve e comprende quella testimonianza, che è certamente una funzione del conoscere qualcosa, ma non divide l'essere,anzi, la unisce ancora di più alla partecipazione dello Spirito Santo con nostro spirito.. che viene chiamata; comunione.
In effetti, i nostri spiriti sembrano conoscere i nostri pensieri in modo abbastanza profondi, poiché Paolo chiede: "Quale persona conosce i pensieri di un uomo se non lo spirito dell'uomo che è in lui?" (1 Corinzi 2:11). (Vedi anche Isaia 29:24, che parla di coloro che ora “errano in spirito” ma “perverranno a intendimento”).
“Anima” e “spirito” sono entrambi termini generali per descrivere il lato immateriale delle persone, ed è difficile vedere una vera distinzione tra il loro uso nella Scrittura.
Con questo, non vuol dire, che essi, si separano dal nostro corpo.
Paolo suggerisce che ci sono persone “non spirituali” e “spirituali”.
1 Corinzi 2:14–3:4 parla di tre diversi tipi di persone:
Quelli che sono “della carne” (greco “ sarkinos ”, 1 Corinzi 3:1).
Coloro che sono “non spirituali” (greco “ psychikos ”, letteralmente “animali”, 1 Corinzi 2:14).
Coloro che sono “spirituali” (greco “ pneumatikos ”, 1 Corinzi 2:15).
Queste categorie sembrano suggerire che ci sono non cristiani che sono “della carne”, cristiani “non spirituali” che seguono i desideri della loro anima e cristiani più maturi che seguono i desideri del loro spirito. Questo non suggerisce che anima e spirito sono diversi?
Perché questo non supporta la tricotomia:
Paolo certamente distingue una persona che è "naturale"
( psychikos , "anima") da una che è "spirituale" ( pneumatikos , "spirituale") in 1 Corinzi 2:14–3:4.
Ma in questo contesto “spirituale” sembra significare “influenzato dallo Spirito Santo”, poiché l'intero brano parla dell'opera dello Spirito Santo nel rivelare la verità ai credenti. Ma il passaggio non implica che i cristiani abbiano uno spirito e i non cristiani no, o che lo spirito di un cristiano sia vivo e lo spirito di un non cristiano non lo sia. Paolo non parla affatto di parti diverse dell'uomo, ma di essere influenzato dallo Spirito Santo.
Quando Paolo dice: "Il mio spirito prega ma la mia mente è infruttuosa", significa che non capisce ciò che sta pregando. Implica che c'è una componente non fisica nel suo essere, uno "spirito" dentro di lui che può pregare Dio. Ma nulla in questo versetto suggerisce che consideri il suo spirito diverso dalla sua anima. Questo malinteso ha senso solo se assumiamo che la "mente" sia parte dell'anima, un'affermazione tricotomista che, come abbiamo notato sopra, è molto difficile da dimostrare dalla Scrittura. Probabilmente Paolo avrebbe potuto dire altrettanto facilmente: "La mia anima prega ma la mia mente è infruttuosa". C'è un elemento non fisico nella nostra esistenza che può funzionare indipendentemente dalla nostra consapevolezza cosciente di esso, ma ciò non significa che possiamo distinguere tra anima e spirito.
In conclusione.........
Se ci atteniamo a una visione della dicotomia che sostiene l'unità complessiva dell'uomo e non la separa, sarà molto più facile evitare l'errore di svalutare il valore dei nostri intelletti, emozioni o corpi fisici. Non dobbiamo pensare ai nostri corpi come intrinsecamente malvagi o insignificanti.
Tanto da gettarlo in una tomba è basta! No! Gesù dice che nel giorno della resurrezione i morti che sono nelle tombe UDRANNO........Giovanni 5:28
Non vi maravigliate di questo; perché l'ora viene in cui tutti quelli che son nei sepolcri, udranno la sua voce e ne verranno fuori.
( Come farà un corpo morto a Udire?) Non è scritto che l'anima che è separata ritorna nel corpo... Perchè Dio salverà TUTTO l'essere umano. Anima, spirito e corpo.
Se lo spirito torna a Dio e l'anima va nel soggiorno dei morti, il corpo nella tomba... Gesù deve raccogliere i pezzi sparsi? No di certo!
Se l'anima è la parte immateriale che si salverà.. spiegatemi a cosa serve la resurrezione dei corpi.
C'è una continua interazione tra il nostro corpo e il nostro spirito, e si influenzano a vicenda: "Un cuore allegro è una buona medicina, ma uno spirito abbattuto inaridisce le ossa" (Proverbi 17,22).
Vedere l'anima e lo spirito come termini sinonimi del nostro essere immateriale completo ci ricorda che la crescita cristiana include tutti gli aspetti della nostra vita.
Dobbiamo continuamente «purificarci da ogni contaminazione del corpo e dello spirito e rendere perfetta la santità nel timore di Dio» (2 Corinzi 7:1). Dobbiamo "accrescere nella conoscenza di Dio" (Colossesi 1:10), e le nostre emozioni e desideri devono conformarsi sempre più ai "desideri dello Spirito" (Galati 5:17), compreso un aumento delle emozioni divine come come pace, gioia, amore e così via (Galati 5:22).
Spero di aver dato una chiara visione, sull'anima e l'essere umano.
Dio continua a benedirci.
Mimmo Balestrieri