IL NOME PADRONE (DESPOTA)
Continuazione dello studio: Gesù è il Signore.
I LXX hanno tradotto il nome comune di Dio, Adonaj, con Kyrios, mentre nel Nuovo Testamento tale appellativo potrebbe essere individuato nel termine despota, cioè Padrone, o Signore. Questo termine (despota) è riferito sia a Gesù, sia a Dio, e si trova almeno 6 volte nel Nuovo Patto. «All’udire ciò, alzarono all’unanimità la voce a Dio e dissero: “Signore [Padrone], tu sei il Dio che hai fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi”» (Atti 4:24)
La preghiera degli apostoli e dei discepoli era indirizzata a Gesù Cristo, quale creatore del cielo e della terra, padrone della loro vita e delle circostanze che, in quel caso, erano negative.
«Ora, Signore [Padrone], lascia che il tuo servo muoia in pace secondo la tua parola.» (Luca 2:29)
Simeone riconosce l’autorità di Dio, chiamandolo «Padrone», perché il fatto che egli sarebbe morto dopo aver visto il Cristo era riconducibile ad una precisa volontà divina.
«Si sono infatti infiltrati tra di voi certi uomini, che sono stati da tempo designati per questa condanna, empi che mutano la grazia del nostro Dio in immoralità e negano l’unico Padrone Dio e il Signor nostro Gesù Cristo.» (Giuda 4)
La Diodati non rende bene il pensiero di Giuda. Il greco recita: «… rinnegano il nostro unico padrone e signore Gesù Cristo.» Così rende la Nuova Riveduta, la Garofalo, la Nardoni.
«Or vi furono anche dei falsi profeti fra il popolo, come pure vi saranno fra voi dei falsi dottori, che introdurranno di nascosto eresie di perdizione e, rinnegando il Padrone che li ha comprati, si attireranno addosso una fulminea distruzione.» (2Pietro 2:1)
Gesù è il Padrone di coloro che sono stati da Lui comprati. «… e gridarono a gran voce dicendo: “Fino a quando aspetti, o Signore [Padrone], che sei il Santo e il Verace, a fare giustizia del nostro sangue sopra coloro che abitano sulla terra?”» (Apocalisse 6:10)
I santi, che ora sono in cielo, chiedono giustizia a Colui che può fare ogni cosa. Questo è possibile, perché ancora non ci sono nuovi cieli e nuova terra (Apocalisse 21:1)
«Se dunque uno si purifica da queste cose, sarà un vaso ad onore, santificato e utile al servizio del padrone, preparato per ogni buona opera.» (2Timoteo 2:21)
È Dio che decide il nostro servizio, noi dobbiamo solo santificarci.
Questo aspetto di Dio ci fa riflettere. Quanto permettiamo a Dio di essere il totale Padrone della nostra vita?
CONCLUSIONE
È vero che l’appellativo «Kyrios» non è esclusivo di Gesù Cristo, perché esso fu dato anche ad alcuni imperatori e uomini potenti, ma designando col titolo «Kyrios» Gesù, il figlio di Maria, i primi cristiani riconoscevano in Lui JHWH, quale unico e vero Dio dell’Antico Patto, quale Persona nella pluralità personale sussistente in Dio. Per i primi giudei cristiani, Gesù era l’incarnazione del Tetragramma. È in quest’ottica che si deve leggere il Nuovo Patto, perché solo con questa prospettiva è possibile comprendere gli scritti dei discepoli di Gesù.
Quando nelle Scritture leggiamo che Gesù è il «Figlio di Dio», non dobbiamo intendere che Egli sia il Figlio di JHWH, o il Figlio di Geova, come sostengono i testimoni della Torre di Guardia, ma che Gesù Cristo è il Figlio nella Deità, relativamente a suo Padre e allo Spirito Santo.
Questa verità è stata presa troppo poco sul serio, sebbene fosse stata espressa, anche se una sola volta, dall’apostolo Giovanni: «.. grazia, misericordia e pace siano con voi da Dio Padre e dal Signor Gesù Cristo, il Figlio del Padre, in verità e amore.» (2Giovanni 1:3)
Il Padre, in questo caso, sta per la trinità, che è di Natura paterna.
Gesù non si identificava con JHWH come affermano molti studiosi, ma attestava di essere JHWH in persona; e, seppur creando scandalo, si rifaceva con chiarezza ad una realtà preannunciata esplicitamente nella Torah. Egli non si attribuiva solo un titolo (Giovanni 13:13), ma un’identità viva ed operante fin dalla creazione. Gli apostoli e i primi cristiani non hanno attribuito a Gesù il titolo Adonaj (Signore), soltanto nel senso regale del termine, ma per confessare che quell’uomo era JHWH delle antiche Scritture.
Poiché Cristo è JHWH, i credenti dell’Antico Patto credevano in Cristo senza saperlo.
L’affermazione che i credenti dell’antico Patto credessero in Dio Padre, o nella trinità, deriva da una concezione greca. La persona del Padre e la trinità sono stati rivelati da Gesù.
«Nessuno conosce il Figlio, se non il Padre; e nessuno conosce il Padre, se non il Figlio e colui al quale il Figlio avrà voluto rivelarlo. » (Matteo 11:27)
Poiché i credenti dell’Antico Patto credevano in Cristo, erano dei cristiani.
È vero che ad Antiochia, per la prima volta, i discepoli di Cristo furono chiamati cristiani (Atti 11:26), ma di fatto anche i credenti dell’Antico Patto credevano e seguivano Cristo.
Poiché i credenti dell’Antico Patto erano dei cristiani, allora, il cristianesimo è iniziato dalla Genesi.
Questo fa della fede cristiana la più antica espressione di fede mai esistita e non creata dall’uomo.
Proprio perché questa verità non è stata recepita e JHWH non è stato rivelato a loro, i traduttori della Bibbia sono responsabili di lanciare un messaggio che non corrisponde alla verità. Un esempio lo abbiamo nel testo di Efesini 1:11-12. Così traduce la Nuova Riveduta:«In lui siamo anche stati fatti eredi, essendo stati predestinati secondo il proposito di colui che compie ogni cosa secondo la decisione della propria volontà, per essere a lode della sua gloria; noi, che per primi abbiamo sperato in Cristo.»
Secondo questa traduzione i primi a credere in Cristo sarebbero stati i contemporanei dell’apostolo Paolo, ma il testo greco rende ragione alla traduzione della Nuova Diodati che rende così. «… affinché fossimo a lode della sua gloria, noi che prima abbiamo sperato in Cristo.»
Questa traduzione rivela che i credenti sono lode della gloria di Dio avendo creduto prima in Cristo. Chi non ha compreso che JHWH è Cristo, ha un grande velo davanti agli occhi! (2Corinzi 3:14-16)
L’autore della lettera agli Ebrei non aveva dubbi che JHWH fosse Cristo. «Perciò, poiché rimane ancora una promessa di entrare nel suo riposo, abbiamo timore perché qualcuno di voi non ne resti escluso. Infatti a noi come pure a loro è stata annunziata la buona novella, ma la parola della predicazione non giovò loro nulla, non essendo stata congiunta alla fede in coloro che l’avevano udita. Noi infatti, che abbiamo creduto, entriamo nel riposo come egli disse: “Così giurai nella mia ira: Non entreranno nel mio riposo.”
E così disse, sebbene le sue opere fossero terminate fin dalla fondazione del mondo. In qualche luogo infatti, a proposito del settimo giorno, egli disse così: “E Dio si riposò nel settimo giorno da tutte le sue opere”; e ancora in questo passo: “Non entreranno nel mio riposo.” Poiché dunque rimane per alcuni di entrarvi, mentre quelli a cui prima fu annunziata la buona novella non vi entrarono a motivo della loro incredulità.» (Ebrei 4:1-6)
«Poiché dunque resta alcuni entrino in esso, e per i primi, aventi ricevuto la buona notizia, non entrarono a causa della disubbidienza. » (Ebrei 4:6 - Traduzione interlineare)
Dunque, il Vangelo, cioè la buona notizia, è stato proclamato prima ai contemporanei di Mosè.
Questo fatto spiega una sentenza per me oscura per anni. «… il Signore Gesù Cristo apparirà dal cielo con gli angeli della sua potenza, in un fuoco fiammeggiante, per far vendetta di coloro che non conoscono Dio, e di coloro che non ubbidiscono all’evangelo del Signor nostro Gesù Cristo.» (2Tessalonicesi 1:7-8)
Quando Gesù tornerà farà vendetta di due categorie di persone: chi non riconosce il Creatore e chi non accetta il vangelo. Poiché i credenti dell’Antico Patto credevano in JHWH e non conoscevano il vangelo degli apostoli, a quale categoria di persone appartengono? Vi è forse una terza categoria? No! Dato che Gesù Cristo è JHWH Dio, il Creatore e che il vangelo d’oggi è lo stesso dei credenti dell’Antico Patto, inconsapevolmente, i credenti hanno posto la loro fede in Cristo, seppure limitatamente alla rivelazione ricevuta. La Parola di Dio afferma che l’uomo è salvato per fede, non per la quantità di fede. Una sola è la giusta e completa fede «che è stata trasmessa una volta per sempre ai santi» (Giuda 3) ed è Gesù (Galati 3:25).
Anche alcuni Padri della Chiesa avevano testimoniato della presenza di Cristo nell’Antico Patto, per legittimare il cristianesimo nel mondo greco- romano. Essi asserivano che il cristianesimo non fosse una religione giovane e nuova, essendo Mosè vissuto prima dei poeti e dei saggi della Grecia.
Crisologo, vissuto nel V secolo, affermava l’unica l’identità tra quel Cristo, che ha parlato a Mosè dal monte e Colui che si è fatto carne nel seno della Vergine. Il Vescovo ravennate arriverà ad affermare che la fede cristiana sia anteriore allo stesso Cristo, venuto nella carne da Maria Vergine. Non esiste, quindi, differenza sostanziale di fede tra gli antichi, che credettero e attesero il Cristo a venire e i cristiani, che credono nel Cristo venuto nella carne. Una sola è la fede, come unico è il piano di Dio nella storia manifestato dall’inizio.
Abbiamo dimostrato come i tre nomi della divinità di Israele siano attribuiti a Gesù Cristo, ma abbiamo nella Parola di Dio ulteriori brani che affermano in un modo inequivocabile che Gesù è JHWH. Un esempio eclatante, lo troviamo nel primo messaggio rivolto da Pietro al popolo d’Israele.
«Uomini d’Israele, ascoltate queste parole: Gesù il Nazareno, uomo accreditato da Dio tra di voi per mezzo di potenti operazioni, prodigi e segni che Dio fece tra di voi per mezzo di lui, come anche voi sapete, egli, dico, secondo il determinato consiglio e prescienza di Dio, vi fu dato nelle mani e voi lo prendeste, e per mani di iniqui lo inchiodaste alla croce e lo uccideste, Ma Dio lo ha risuscitato, avendolo sciolto dalle angosce della morte, poiché non era possibile che fosse da essa trattenuto. Infatti Davide dice di lui: “Io ho avuto del continuo il Signore davanti a me, perché egli è alla mia destra, affinché io non sia smosso”» (Atti 2:22-25)
Se teniamo presente che in ebraico sta scritto «Io ho avuto del continuo JHWH davanti a me», Pietro sta dicendo che Davide si riferiva a Cristo quando esprimeva queste parole. Più si studia questo argomento, più ci si rende conto che la concreta difficoltà su questo tema sia dimostrare che Cristo non sia JHWH, piuttosto che accettare la prova, chiaramente esposta dalla Scrittura, che Egli è JHWH stesso, che si è fatto carne.
Una dimostrazione che questa verità non sia creduta, la si vede chiaramente quando, in studi corposi e certosini dove sono elencati tutti i titoli che nella Bibbia appaiono attribuiti a Cristo, si fa menzione di decine e decine di essi, quali messia, principe della vita, Figlio di Davide, Figlio dell’uomo, Figlio di Dio, ecc, ma mai ancora ho trovato un elenco dove si attribuisca il nome Gesù Cristo a JHWH. Strano! Se Gesù, come per alcuni, è anche lui JHWH, come il Padre e lo Spirito Santo, perché non citarlo in questo lungo elenco?
RIEPILOGO
La Scrittura attribuisce alla Divinità d’Israele tre nomi: Adonaj, Elohim, JHWH.
JHWH, Elohim e Adonaj, non sono sinonimi indicanti la stessa personalità divina.
Solo JHWH è il vero nome proprio della Divinità d’Israele.
La Parola di Dio usa una pluralità di termini per indicare lo stesso ed unico Dio.
JHWH è il nome che il Creatore si è dato e che ha rivelato, per la prima volta, a Mosè.
La fede dei santi dell’Antico Patto non era in un Elohim vago, ma in JHWH.
Il Dio rivelato ad Israele è pluripersonale.
Dio ha uno Spirito.
JHWH ha uno Spirito.
Lo Spirito sia di Dio sia di JHWH, è una Persona.
Gli israeliti, prima della diaspora, credevano in una Divinità espressa al plurale e che l’espressione di questa pluralità fosse in JHWH.
JHWH ha caratteristiche antropomorfiche e antropopatiche. Egli ha un corpo e si è rivelato nell’Angelo dell’Eterno.
L’Angelo dell’Eterno era l’immagine sostanziale di Elohim; la Persona, nella pluralità dell’Elohim, alla quale l’essere umano può accedere.
L’Antico Patto è l’annuncio (vangelo) dell’opera e del messaggio di JHWH.
Giovanni il battista attesta che Gesù sia il Tetragramma.
Gesù Cristo attesta di essere JHWH con l’espressione: «Io sono».
Gesù e gli apostoli testimoniano della presenza di Cristo nella Torah.
Quando i primi cristiani attribuivano a Gesù il titolo di «Signore», confessavano che Gesù Cristo è JHWH, il Dio dell’Antico Patto.
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