Sempre secondo la traduzione interlineare ebraico-italiano, leggiamo che gli Israeliti cantarono «JHWH uomo di guerra, JHWH nome suo», quando attraversarono il mar rosso (Esodo 15:3). (Altri studiosi vedono più appropriato «JHWH, militare». W.R. Arnold) È molto difficile pensare a questa definizione, relativa a JHWH, come a una allegoria senza significato, quando è scritto circa 300 volte!
La presenza corporea di JHWH si evidenzia anche nel discorso di Mosè in favore del popolo, quando JHWH ne aveva decretato lo sterminio.
«Mosè disse a JHWH: “Ma lo udranno gli Egiziani, di mezzo ai quali tu hai fatto salire questo popolo per la tua potenza, e lo faranno sapere agli abitanti di questo paese. Essi hanno udito che tu, o JHWH, sei in mezzo a questo popolo, che ti mostri loro faccia a faccia, che la tua nuvola sta sopra di loro e che cammini davanti a loro di giorno in una colonna di nuvola e di notte in una colonna di fuoco”» (Numeri 14:13-14)
Gli egiziani e i popoli circonvicini sapevano che Israele era stato liberato tramite JHWH (Giosuè 2:10). Erano al corrente di questa Presenza nel campo d’Israele e che JHWH camminasse fisicamente davanti al Suo popolo e che questa Presenza fosse visibile con la Sua nuvola («la tua nuvola
sta sopra di loro») e la colonna di fuoco. Se il popolo d’Israele non fosse arrivato nella terra promessa, JHWH, come Divinità, sarebbe stato disprezzato da tutti i popoli.
Anche le profezie riguardanti JHWH presentano una fisicità
dall’aspetto umano.
«Poi JHWH uscirà a combattere contro quelle nazioni, come
combatté altre volte nel giorno della battaglia.
In quel giorno i suoi piedi si fermeranno sopra il monte degli Ulivi che sta difronte a Gerusalemme, a est, e il monte degli Ulivi si spaccherà in mezzo da est a ovest, formando così una grande valle» (Zaccaria14:3-4)
«Allora udii uno che mi parlava dal tempio, mentre un uomo stava in piedi accanto a me, e mi disse: Figlio d’uomo, questo è il luogo del mio trono e il luogo delle piante dei miei piedi, dove abiterò in mezzo ai figli d’Israele per sempre» (Ezechiele 43:6-7)
«Riverserò sulla casa di Davide e sugli abitanti di Gerusalemme lo Spirito di grazia e di supplicazione; ed essi guarderanno a me, a colui che hanno trafitto faranno quindi cordoglio per lui, come si fa cordoglio per un figlio unico, e saranno grandemente addolorati per lui, come si è grandemente addolorati per un primogenito» (Zaccaria 12:10)
«JHWH mi disse: “Questa porta resterà chiusa, non sarà aperta e nessuno entrerà per essa, perché per essa è entrato JHWH, il DIO d’Israele; perciò resterà chiusa”» (Ezechiele 44:2) «Poiché ecco, colui che forma i monti e crea il vento, che fa conoscere all’uomo qual è il suo pensiero, che cambia l’aurora in tenebre e cammina sugli alti luoghi della terra: JHWH, il DIO degli eserciti, è il suo nome» (Amos 4:13)
«La gloria del Libano verrà a te… per abbellire il luogo del mio santuario, e io renderò glorioso il luogo dove posano i miei piedi.
Anche i figli dei tuoi oppressori verranno inchinandosi a te, e tutti quelli che ti hanno disprezzato si prostreranno alle piante dei tuoi piedi» (Isaia 60:13-34)
JHWH che cammina sulla terra! Ritenuto per scontato che anche questa descrizione vada presa alla lettera, e considerato quanto sopra, cioè che JHWH ha mani, piedi e faccia, non è poi così strano concludere, pure, che JHWH cammini sulla terra. Del resto, camminava anche nel giardino
dell’Eden, e non che la voce camminasse nel giardino dell'Eden, come alcuni teologi pensano. La Scrittura asserisce che JHWH ha un corpo e si può vedere. «Ascolta! Le tue sentinelle alzano la voce e mandano insieme grida di gioia, perché vedono con i loro occhi JHWH che ritorna a Sion»
(Isaia 52:8). Non solo ha mani e faccia, ma cammina sulla terra, ha un trono, abita tra il suo popolo, poserà i suoi piedi sul monte degli ulivi, per combattere come le altre volte (!), sarà trafitto…
Chi è quel figlio unico, il primogenito che sarà trafitto, se non Gesù Cristo? Chi «fermerà» i suoi piedi sul monte degli ulivi, se non Gesù Cristo?
Chi regnerà sulla terra, se non Gesù Cristo?
Alla luce di queste riflessioni, non è più possibile considerare i testi citati in relazione a JHWH in senso simbolico. Le parti narrative dell’Antico Patto hanno trame che separate dalle attività personali di JHWH, diventano incomprensibili; perciò, ciò che JHWH Dio ha rivelato di se stesso, non ci permette di scegliere una metodologia ermeneutica
modellata dalle prove che preferiamo, per respingere poi quelle che non ci piacciono. Dobbiamo prestare la dovuta attenzione alla realtà che il testo presenta, per non cadere in un romanticismo biblico, assai diffuso. È molto difficile pensare che la Bibbia sia stata scritta per degli iniziati. Se noi crediamo veramente che mediante essa la Deità abbia voluto parlare all’uomo, non possiamo certo supporre che Egli abbia nascosto la sua verità alle persone con una normale intelligenza e che, perciò, occorra cercare un senso nascosto, dietro al significato letterale.
Adamo ed Eva hanno avuto a che fare con la presenza di JHWH.
Abramo, Giacobbe e gli altri patriarchi hanno parlato in Sua presenza, una presenza reale e corporea.
Mosè, sul monte Sinai ha parlato con JHWH, dotato di fisicità.
Le profezie riguardanti JHWH, non si possono che considerare in senso letterale. Quando la Scrittura si riferisce a JHWH con degli antropomorfismi, non si tratta solo di una forma adottata per presentare Dio in sembianze umane, ma è l’asserzione che JHWH ha un corpo con sembianze umane.
La Sua corporeità ha reso possibile la percezione di Dio: l’invisibile fu fatto visibile; l’incomprensibile, comprensibile.
Perciò, chi affermi che Dio non abbia forma umana, 7* ma che sia «puro spirito, ovvero energia intelligente»8* e che, essendo tale, sia invisibile, non avendo né sostanza né
consistenza fisica, per non cadere in contraddizione, deve distinguere JHWH dal termine Elohim, o Dio, come noi li usiamo o li intendiamo comunemente. Molto probabilmente i detrattori della fede cristiana hanno colto questa lacuna e i cristiani del ventunesimo secolo devono confessare con più chiarezza in chi hanno creduto.
-7*
Investigate le Scritture, Casa della Bibbia, 2001, pag. 30.
8* Dizionario Biblico, GBU, marzo 2008, pag. 444.
Queste riflessioni hanno messo in evidenza
l’antropomorfismo di JHWH. Per non cadere in qualche estremismo, occorre tornare alla Genesi nel momento della creazione dell’uomo, cioè di un maschio e una femmina
(Genesi 5:2).
Da qui, si capisce che piuttosto di definire Dio un essere
antropomorfo, sia corretto riconoscere che è l’uomo ad essere teomorfo. È JHWH Dio che creò l’uomo a Sua immagine e somiglianza. JHWH Dio creò l’uomo ad immagine di DIO, dell’Elohim; e, per compiere un’opera completa, dovette formare un uomo e una donna, i quali, completandosi
nelle loro diverse caratteristiche, rendono la somiglianza verosimile al loro Creatore. Questo fatto ci porta a ritenere che, in cielo, l’umanità non sarà asessuata, ma che ognuno manterrà le proprie caratteristiche sessuali, affinché
la creatura possa rimanere a immagine e somiglianza di DIO per l’eternità. Alcuni trovano difficile conciliare ciò con l’affermazione di Gesù, secondo la quale in cielo non ci si sposerà (Matteo 22:29-30); ma la sessualità terrena è solo una espressione dell’essere maschio e femmina.
Le altre culture attribuivano alle loro Divinità caratteristiche antropomorfiche, senza che ciò ne implicasse necessariamente un concreto possesso da parte di queste. Non è forse possibile che questo sia anche il caso di JHWH? Com’è possibile che la Divinità abbia una fisicità simile a quella degli uomini? Vi è qualche altra indicazione, nella Parola di Dio, tale da portare a dedurre che JHWH abbia non solo un corpo, ma sia anche un uomo a tutti gli effetti?
La risposta è affermativa e la troviamo in un essere veramente misterioso:
l’Angelo dell’Eterno, o meglio, l’Angelo di JHWH.
Questo è il tema del prossimo studio.
RIEPILOGO
La Scrittura attribuisce alla Divinità d’Israele tre nomi: Adonaj, Elohim, JHWH.
JHWH, Elohim e Adonaj, non sono sinonimi indicanti la stessa personalità divina.
Solo JHWH è il vero nome proprio della Divinità d’Israele.
La Parola di Dio usa una pluralità di termini per indicare lo stesso ed unico Dio.
JHWH è il nome che il Creatore si è dato e che ha rivelato, per la prima, volta a Mosè.
La fede dei santi dell’Antico Patto non era in un Elohim vago, ma in JHWH.
Il Dio rivelato ad Israele è pluripersonale.
Dio ha uno Spirito.
JHWH ha uno Spirito.
Lo Spirito sia di Dio, sia di JHWH, è una Persona.
Gli israeliti, prima della diaspora, credevano in una Divinità indicata con un termine.
plurale e che l’espressione di questa pluralità fosse in JHWH.
JHWH ha caratteristiche antropomorfiche e antropopatiche. Egli ha un corpo.
La presenza corporea di JHWH si evidenzia anche nel discorso di Mosè in favore del popolo, quando JHWH ne aveva decretato lo sterminio.
«Mosè disse a JHWH: “Ma lo udranno gli Egiziani, di mezzo ai quali tu hai fatto salire questo popolo per la tua potenza, e lo faranno sapere agli abitanti di questo paese. Essi hanno udito che tu, o JHWH, sei in mezzo a questo popolo, che ti mostri loro faccia a faccia, che la tua nuvola sta sopra di loro e che cammini davanti a loro di giorno in una colonna di nuvola e di notte in una colonna di fuoco”» (Numeri 14:13-14)
Gli egiziani e i popoli circonvicini sapevano che Israele era stato liberato tramite JHWH (Giosuè 2:10). Erano al corrente di questa Presenza nel campo d’Israele e che JHWH camminasse fisicamente davanti al Suo popolo e che questa Presenza fosse visibile con la Sua nuvola («la tua nuvola
sta sopra di loro») e la colonna di fuoco. Se il popolo d’Israele non fosse arrivato nella terra promessa, JHWH, come Divinità, sarebbe stato disprezzato da tutti i popoli.
Anche le profezie riguardanti JHWH presentano una fisicità
dall’aspetto umano.
«Poi JHWH uscirà a combattere contro quelle nazioni, come
combatté altre volte nel giorno della battaglia.
In quel giorno i suoi piedi si fermeranno sopra il monte degli Ulivi che sta difronte a Gerusalemme, a est, e il monte degli Ulivi si spaccherà in mezzo da est a ovest, formando così una grande valle» (Zaccaria14:3-4)
«Allora udii uno che mi parlava dal tempio, mentre un uomo stava in piedi accanto a me, e mi disse: Figlio d’uomo, questo è il luogo del mio trono e il luogo delle piante dei miei piedi, dove abiterò in mezzo ai figli d’Israele per sempre» (Ezechiele 43:6-7)
«Riverserò sulla casa di Davide e sugli abitanti di Gerusalemme lo Spirito di grazia e di supplicazione; ed essi guarderanno a me, a colui che hanno trafitto faranno quindi cordoglio per lui, come si fa cordoglio per un figlio unico, e saranno grandemente addolorati per lui, come si è grandemente addolorati per un primogenito» (Zaccaria 12:10)
«JHWH mi disse: “Questa porta resterà chiusa, non sarà aperta e nessuno entrerà per essa, perché per essa è entrato JHWH, il DIO d’Israele; perciò resterà chiusa”» (Ezechiele 44:2) «Poiché ecco, colui che forma i monti e crea il vento, che fa conoscere all’uomo qual è il suo pensiero, che cambia l’aurora in tenebre e cammina sugli alti luoghi della terra: JHWH, il DIO degli eserciti, è il suo nome» (Amos 4:13)
«La gloria del Libano verrà a te… per abbellire il luogo del mio santuario, e io renderò glorioso il luogo dove posano i miei piedi.
Anche i figli dei tuoi oppressori verranno inchinandosi a te, e tutti quelli che ti hanno disprezzato si prostreranno alle piante dei tuoi piedi» (Isaia 60:13-34)
JHWH che cammina sulla terra! Ritenuto per scontato che anche questa descrizione vada presa alla lettera, e considerato quanto sopra, cioè che JHWH ha mani, piedi e faccia, non è poi così strano concludere, pure, che JHWH cammini sulla terra. Del resto, camminava anche nel giardino
dell’Eden, e non che la voce camminasse nel giardino dell'Eden, come alcuni teologi pensano. La Scrittura asserisce che JHWH ha un corpo e si può vedere. «Ascolta! Le tue sentinelle alzano la voce e mandano insieme grida di gioia, perché vedono con i loro occhi JHWH che ritorna a Sion»
(Isaia 52:8). Non solo ha mani e faccia, ma cammina sulla terra, ha un trono, abita tra il suo popolo, poserà i suoi piedi sul monte degli ulivi, per combattere come le altre volte (!), sarà trafitto…
Chi è quel figlio unico, il primogenito che sarà trafitto, se non Gesù Cristo? Chi «fermerà» i suoi piedi sul monte degli ulivi, se non Gesù Cristo?
Chi regnerà sulla terra, se non Gesù Cristo?
Alla luce di queste riflessioni, non è più possibile considerare i testi citati in relazione a JHWH in senso simbolico. Le parti narrative dell’Antico Patto hanno trame che separate dalle attività personali di JHWH, diventano incomprensibili; perciò, ciò che JHWH Dio ha rivelato di se stesso, non ci permette di scegliere una metodologia ermeneutica
modellata dalle prove che preferiamo, per respingere poi quelle che non ci piacciono. Dobbiamo prestare la dovuta attenzione alla realtà che il testo presenta, per non cadere in un romanticismo biblico, assai diffuso. È molto difficile pensare che la Bibbia sia stata scritta per degli iniziati. Se noi crediamo veramente che mediante essa la Deità abbia voluto parlare all’uomo, non possiamo certo supporre che Egli abbia nascosto la sua verità alle persone con una normale intelligenza e che, perciò, occorra cercare un senso nascosto, dietro al significato letterale.
Adamo ed Eva hanno avuto a che fare con la presenza di JHWH.
Abramo, Giacobbe e gli altri patriarchi hanno parlato in Sua presenza, una presenza reale e corporea.
Mosè, sul monte Sinai ha parlato con JHWH, dotato di fisicità.
Le profezie riguardanti JHWH, non si possono che considerare in senso letterale. Quando la Scrittura si riferisce a JHWH con degli antropomorfismi, non si tratta solo di una forma adottata per presentare Dio in sembianze umane, ma è l’asserzione che JHWH ha un corpo con sembianze umane.
La Sua corporeità ha reso possibile la percezione di Dio: l’invisibile fu fatto visibile; l’incomprensibile, comprensibile.
Perciò, chi affermi che Dio non abbia forma umana, 7* ma che sia «puro spirito, ovvero energia intelligente»8* e che, essendo tale, sia invisibile, non avendo né sostanza né
consistenza fisica, per non cadere in contraddizione, deve distinguere JHWH dal termine Elohim, o Dio, come noi li usiamo o li intendiamo comunemente. Molto probabilmente i detrattori della fede cristiana hanno colto questa lacuna e i cristiani del ventunesimo secolo devono confessare con più chiarezza in chi hanno creduto.
-7*
Investigate le Scritture, Casa della Bibbia, 2001, pag. 30.
8* Dizionario Biblico, GBU, marzo 2008, pag. 444.
Queste riflessioni hanno messo in evidenza
l’antropomorfismo di JHWH. Per non cadere in qualche estremismo, occorre tornare alla Genesi nel momento della creazione dell’uomo, cioè di un maschio e una femmina
(Genesi 5:2).
Da qui, si capisce che piuttosto di definire Dio un essere
antropomorfo, sia corretto riconoscere che è l’uomo ad essere teomorfo. È JHWH Dio che creò l’uomo a Sua immagine e somiglianza. JHWH Dio creò l’uomo ad immagine di DIO, dell’Elohim; e, per compiere un’opera completa, dovette formare un uomo e una donna, i quali, completandosi
nelle loro diverse caratteristiche, rendono la somiglianza verosimile al loro Creatore. Questo fatto ci porta a ritenere che, in cielo, l’umanità non sarà asessuata, ma che ognuno manterrà le proprie caratteristiche sessuali, affinché
la creatura possa rimanere a immagine e somiglianza di DIO per l’eternità. Alcuni trovano difficile conciliare ciò con l’affermazione di Gesù, secondo la quale in cielo non ci si sposerà (Matteo 22:29-30); ma la sessualità terrena è solo una espressione dell’essere maschio e femmina.
Le altre culture attribuivano alle loro Divinità caratteristiche antropomorfiche, senza che ciò ne implicasse necessariamente un concreto possesso da parte di queste. Non è forse possibile che questo sia anche il caso di JHWH? Com’è possibile che la Divinità abbia una fisicità simile a quella degli uomini? Vi è qualche altra indicazione, nella Parola di Dio, tale da portare a dedurre che JHWH abbia non solo un corpo, ma sia anche un uomo a tutti gli effetti?
La risposta è affermativa e la troviamo in un essere veramente misterioso:
l’Angelo dell’Eterno, o meglio, l’Angelo di JHWH.
Questo è il tema del prossimo studio.
RIEPILOGO
La Scrittura attribuisce alla Divinità d’Israele tre nomi: Adonaj, Elohim, JHWH.
JHWH, Elohim e Adonaj, non sono sinonimi indicanti la stessa personalità divina.
Solo JHWH è il vero nome proprio della Divinità d’Israele.
La Parola di Dio usa una pluralità di termini per indicare lo stesso ed unico Dio.
JHWH è il nome che il Creatore si è dato e che ha rivelato, per la prima, volta a Mosè.
La fede dei santi dell’Antico Patto non era in un Elohim vago, ma in JHWH.
Il Dio rivelato ad Israele è pluripersonale.
Dio ha uno Spirito.
JHWH ha uno Spirito.
Lo Spirito sia di Dio, sia di JHWH, è una Persona.
Gli israeliti, prima della diaspora, credevano in una Divinità indicata con un termine.
plurale e che l’espressione di questa pluralità fosse in JHWH.
JHWH ha caratteristiche antropomorfiche e antropopatiche. Egli ha un corpo.
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